Sharima stava dormendo e sognava. Il suo era un sogno ricorrente e riguardava la sua passione più grande: si trovava nel cortile dietro casa sua dove pochi ciuffi d’erba sopravvivevano a stento a cumuli di pietre, buche, masserizie sparse. Quel campo dove zampettavano galline e coniglietti era il posto dove si giocava a calcio. Si riunivano lì i bambini del quartiere e lei, la più piccola, dava lezioni a tutti, anche ai maschi più grandi. Purtroppo da quando era scoppiata la guerra, gli incontri si erano via via diradati, fino a sparire del tutto. Perciò lei li sognava. Era brava, Sharima. Saltava tutti come birilli, poi tirava in porta e, quasi sempre, segnava. Fuori dal campo il suo tifoso più accanito era lo zio Kemal, che rischiava sempre di strangolarsi per urlare: “Sharima ha fatto gol! Sharima ha fatto gol!” Il suo papà non c’era più. Era stato inghiottito dalla guerra precedente, ma lei sperava in cuor suo, che anche lui facesse un tifo sfegatato.
Ora cercava di addormentarsi piu spesso che poteva, per poter continuare a giocare in sogno. Le sue gambette magre scalciavano nel letto e la sua testolina girava di qua e di là per tutti i dribbling che le riuscivano.
Improvvisamente però fu svegliata di soprassalto da uno scoppio seguito da un rombo. Sentì la mamma che la chiamava disperatamente e, dopo qualche secondo, venne da lei, la prese in braccio e si precipitò verso l’uscita di casa. Lei non ebbe paura, ma provò solo un gran fastidio per aver interrotto il suo sogno. Appena fuori casa, di nuovo un grande, tremendo scoppio e tanta, tanta polvere. Lei, a quel punto, decise che si sarebbe riaddormentata, nonostante tutto quel rumore.
È così fu. Riprese il sogno da dove si era interrotto, ma ora era tutto diverso. C’era un grande prato verde con delle strisce bianche e due porte vere da calcio. C’erano tutti i suoi amichetti, anche quelli che non vedeva più da tempo. Prese il pallone e cominciò a dribblare. Tunnel, veronica, rabona e via di corsa verso il portiere. Un calcio fantastico sotto la traversa!
E Zio Kemal che esulta.
Ma incredibile! C’era anche suo papà: “Sharima ha fatto gol! Sharima ha fatto gol!”.
Dedicata a tutti i bambini. Che possano cessare tutte le mattanze e i sogni ricominciare a camminare sulle strade del futuro.
Struggente. Un dolcissimo racconto da condividere, con la speranza di pace per tutti i bambini del mondo.
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