4.1.25

Scritture brevi: Tu sei così fragile



Un giorno potrebbe accadere che vi siano rivolte queste parole. Allora fermate con una mano il tempo e lasciatevi toccare con dolcezza dalla delicata sinestesia innescata dalle labbra che le ha pronunciate. 
Improvvisamente tutte le maschere, le corazze, i volti, le resistenze di cui avete dotato il vostro background vengono oltrepassate. È tutto un ferrovecchio, un superfluo, un armamentario desueto. Chi vi ha guardato in trasparenza ha delle facoltà che credevate appartenere alla sfera dei miracoli.
Tenetevi stretta quella persona che ha rinvenuto la chiave della vostra serratura più intima. Quella chiave che avevate scagliato via con rabbia tra le onde di una spiaggia deserta e senza luna.
Tenetevi strette quelle dita che hanno scavato l’argilla nel vostro cuore, tirando fuori quel piccolo, piccolo “meglio” che sopravviveva, tra mille stenti e rimpianti.
Tenetevi stretta la lente di quell’anima che ha osservato i minuscoli pezzetti in cui si era frantumata la vostra fantasia e li ha ricomposti sul palmo della mano, con la colla dell’affinità, perché li ha riconosciuti simili ai suoi.
Tenetevi stretti quegli occhi che hanno guardato lontano per scoprire nudità che erano vicinissime, ma che neanche voi immaginavate potessero ancora esistere.
“Tu sei così fragile” è la mano che ti accarezza le ombre, la sutura delle ferite nei tuoi pensieri, la cieca fiducia che avevi nascosto chissà dove.
“Tu sei così fragile” è la parola “fine” che manca nelle vecchie poesie e insieme la parola “ancora” che manca in quelle nuove.

1 commento:

  1. Parole che mi toccano profondamente. L’importanza di dare valore a certe persone e certi momenti.

    RispondiElimina

Grazie del vostro commento.